CBP e gravidanza
La maggior parte delle donne a cui è stata diagnosticata la CBP non è in età fertile, tuttavia le donne fertili con CBP che si sottopongono ad un attento monitoraggio, possono portare avanti una gravidanza con successo.
Se stai pensando di avere un bambino, ti consigliamo di parlare con lo specialista sui possibili rischi e di fare domande su come gestire la tua malattia durante la gravidanza e dopo il parto.
La conoscenza della CBP in gravidanza è limitata, ma gli esperti ritengono che l’utilizzo di UDCA sia sicuro per il concepimento, durante la gravidanza e dopo il parto. Anche la rifampicina (dal terzo trimestre) e colestiramina sono farmaci considerati sicuri.
In rari casi, ovvero quando il prurito1 diventa insopportabile durante la gravidanza, un trattamento chiamato plasmaferesi può aiutare. Si tratta di una sorta di “purificazione” del sangue che consiste nel prelevare il sangue della paziente e filtrarlo per rimuovere il plasma (componente “liquida” del sangue, in cui sono sospese tutte le cellule - come globuli bianchi e rossi - proteine, nutrienti, prodotti del metabolismo, ormoni, ecc) e con esso le sostanze responsabili del prurito; la parte non rimossa (le cellule) vengono quindi reinserite nella circolazione sanguigna.
Se il flusso di bile è fortemente ridotto o bloccato (colestasi), sarà necessario prestare particolare attenzione ad una possibile carenza di vitamine liposolubili (A, D, E, K). Questo perché alcune pazienti hanno subito un aumento della colestasi durante la gravidanza e dopo il parto, perciò in tali periodi è di vitale importanza monitorare i valori ematici di tali vitamine.
Il medico dovrebbe consigliare un programma individuale di sorveglianza ed eventuali cure pre-gravidanza. Ad esempio, chi soffre di ipertensione corre un rischio maggiore e quindi è necessario programmare un monitoraggio adeguato. L'aumento della pressione sanguigna dovuto alla gravidanza potrebbe causare perdite di sangue o trombi, che possono portare ad probabile sanguinamento interno e quindi, durante il secondo trimestre, il medico dovrebbe richiedere una procedura chiamata 'endoscopia' per valutare la condizione delle vene.
Attraverso la bocca si inserisce l’endoscopio (una piccola videocamera collocata sulla cima un tubo sottile, flessibile e illuminato) che esplora l’esofago, lo stomaco e l'inizio dell'intestino tenue (duodeno): le immagini vengono proiettate su uno schermo dove lo specialista può valutare la situazione.
Glossario
1. Prurito - Il prurito è definito come una sensazione sgradevole che provoca il desiderio o impulso irrefrenabile di grattarsi. Il prurito può colpire i pazienti con CBP indipendentemente dalla colestasi o dallo stadio della malattia.
Raccomandazioni EASL
a) L'EASL raccomanda la consulenza di medici specialisti esperti a tutte le pazienti in gravidanza per guidare la loro terapia, sottolineando che la gravidanza è generalmente ben tollerata in pazienti non cirrotiche con CBP. L'EASL raccomanda di continuare ad usare gli UDCA durante la gravidanza, anche se i dati di supporto sono limitati. La gestione del prurito è importante e può richiedere una consulenza specialistica, tenendo presente che la rifampicina è stata utilizzata da esperti nel corso del terzo trimestre di gravidanza.
b) La gravidanza nelle sole pazienti con cirrosi comporta un rischio più elevato di complicanze materne e fetali. L'EASL raccomanda di offrire alle pazienti una consulenza pre-concezionale e un monitoraggio specialistico.
Traduzione integrale del documento “Primary Biliary Colangitis (PBC) – Living with your diagnosis” elaborato dal PBC Network (Gruppo Europeo di Associazioni di pazienti per le malattie del fegato) rivisto e appoggiato dalla EASL (Associazione Scientifica Europea per le malattie del fegato).
Alcune parti sono state adattate al contesto Italiano.
Progetto realizzato con il sostengo incondizionato di Intercept.
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