Conclusioni
La CBP è una malattia epatica che impedisce alla bile di fluire liberamente dal fegato all'intestino e colpisce in particolare le donne di età superiore ai 40 anni.
Attualmente non esiste cura per la CBP, destinata ad aggravarsi se non adeguatamente trattata – sino a rendere necessario il trapianto di fegato.
Abbiamo tuttavia illustrato alcuni trattamenti disponibili per gestire i sintomi e rallentare la progressione della malattia.
La CBP viene diagnosticata attraverso analisi del sangue, ma una biopsia può rendersi necessaria nel caso in cui gli altri esami non siano sufficienti per effettuare una diagnosi definitiva.
Compito del medico è valutare il rischio individuale della progressione della malattia, sia in fase di diagnosi che di trattamento.
Sebbene la maggior parte delle pazienti con CBP siano in menopausa, nelle donne in età fertile la patologia, con un attento monitoraggio, non dovrebbe rappresentare un rischio.
UDCA è unanimemente considerato il trattamento iniziale per la CBP, con il dosaggio che varia in relazione al peso.
Se la cura con UDCA non funziona, ora è disponibile un farmaco di seconda linea (OCA), ma anche diversi altri farmaci nuovi che sono al momento in fase di sperimentazione clinica.
La CBP può causare diversi sintomi, quali prurito, secchezza delle fauci e affaticamento: anche in questo caso il medico deve elaborare un trattamento specifico e personalizzato con un monitoraggio regolare in base all’evoluzione della malattia.
Traduzione integrale del documento “Primary Biliary Colangitis (PBC) – Living with your diagnosis” elaborato dal PBC Network (Gruppo Europeo di Associazioni di pazienti per le malattie del fegato) rivisto e appoggiato dalla EASL (Associazione Scientifica Europea per le malattie del fegato).
Alcune parti sono state adattate al contesto Italiano.
Progetto realizzato con il sostengo incondizionato di Intercept.
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